Sempre piu’ spesso i politici parlano della necessità di costruire un termovalorizzatore per risolvere l’emergenza rifiuti.
Ma che cosa sono i termovalorizzatori? Il nome suggerisce l’idea di una struttura che valorizzi la temperatura a seguito di un ipotetico processo di combustione, ecologico.
Nella realtà però il termovalorizzatore non è niente altro che un inceneritore mascheratoI
A Brescia c’è uno dei termovalorizzatori/inceneritori più grandi d’Europa, chen nonostante sia stato coinvolto in due violazioni di direttive europee, delle quali una a livello nazionale riguardante il CIP 6, sfociate anche in una condanna da parte dell’Unione Europea, nell’ottobre 2006 è stato proclamato «migliore impianto del mondo» dal WTERT (Waste-to-Energy Research and Technology Council), una associazione formata da tecnici, scienziati ed industrie di tutto il mondo. Perplessità giungono però dall’ente premiatore, la WTERT (Columbia University), che è sponsorizzata dalla Mrtin GmbH, costruttrice dell’impianto stesso. Anche a voler essere ingenui, un piccolo dubbio sull’imparzialità della decisione dovrebbe sorgere in ognuno di noi. Inoltre, come affermato dall’esperto in smalitimenti rifiuti, Maurizio Pallante, i sistemi di filtraggio attuale imprigionano solamente i PM10, lasciando sfuggire i sottilissimi e pericolossimi PM2,5 e PM1 nell’atmosfera, di gran lunga molto piu’ pericolosi dei PM10.
Da un punto sanitario le conseguenze mediche sono tremende: da quando l’inceneritore è entrato in funzione vi è stato un aumento del 40 per cento di tumori nella zona circostante oltre che al ritrovamento in tutti i principali prodotti agricoli di sostanze tossiche quali le diossine.
Il problema dei rifiuti esiste ma non si può pensare di risolverne uno creandone un altro ancora piu’ grave. Corretto invece sarebbe agire su importanti leve quali la crescita della raccolta differenziata e la riduzione dei consumi.