Alitalia vs Airfrance: il ritorno di Napoleone

Alessandro Manzoni già nel 1800 con l’Adelchi esprimeva un giudizio fortemente negativo su quegli italiani che si lasciavano dominare dagli stranieri senza reagire o che speravano d’essere liberati da uno straniero.

Ebbene ci ritroviamo, oggi 2008, nella seguente situazione: ci lasciano dominare dalla Francia senza reagire, vendendo a prezzi di saldo una delle principali risorse strategiche del paese,  l’Alitalia. 

La motivazione per cui Airfrance acquista una azienda come la nostra, che perde un milione di euro al giorno, non sono per migliorare la gestione interna dei voli, nè tantomeno renderla piu’ efficiente. L’obiettivo primario infatti è quello di rendere Parigi l’hub principale europeo, trasferendo lì tutti i voli internazionali che ora partono da Malpensa e Fiumicino.

Cosa accadrà dunque: Malpensa e Fiumicino diverranno due sub hub di Parigi.

Meno male che i sindacati stanno tentando di opporsi.

Voglio ringraziare l’incompetenza dei politici che sono riusciti a distruggere la nostra compagnia di bandiera e che, invece di pensare ad una ristrutturazione, hanno continuato ad usarla per fini politici e per raggiungere il consenso sociale.

La scelta di rendere Malpensa secondo hub italiano si scontra con qualsiasi realtà economica Europea in quanto mantenere due hub è troppo costoso per qualunque compagnia.

Fino al 98 Alitalia quando c’era solo Fiumicino aveva conseguito risultati economici positivi negli utlimi 3 anni. Ma da quando Malpensa è nata c’è stato il completo tracollo finanziario.

Chi compra AliItalia compra debiti!!! 

 

Alitalia vs Airfrance: il ritorno di Napoleoneultima modifica: 2008-03-19T11:05:00+01:00da caesar223
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2 pensieri su “Alitalia vs Airfrance: il ritorno di Napoleone

  1. è prodi che devi ringraziare di questa ennesima svendita, ancora una volta è riuscito a regalare qualcosa a stranieri il coglione prodi
    un saluto dal caallino pazzo

  2. E’ facile dare la colpa ad una sola persona. Il problema però nasce da un decennio di politiche sbagliate, sia di destra che di sinistra, Prodi e Berlusconi compresi.
    Che poi il mortadella sia il mortadella, beh questo è un altro discorso…

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