Il Pil e il falso benessere – 2

“Noi siamo abituati a parlare di merci e a trattare tutto come una merce, perché, perché tutto ciò che ha un valore economico ha un prezzo, un prezzo espresso dai numeri del denaro, i numeri del denaro sono i numeri del Pil perché il Pil quantifica tutto in termini di prezzi e quindi usa la logica molto banale, se vogliamo, ma molto stringente della matematica elementare del denaro, addizione e sottrazione. Ma il valore, una buona teoria del valore tiene conto del fatto che il valore ha un senso, prima ancora che un prezzo, il prezzo non esprime il senso del valore, non esprime il significato di un bene. Ma questa ossessione della quantità e il Pil la esprime in modo eccellente, questa ossessione della quantità ci fa dimenticare che esistono dei costi di cui il Pil non tiene conto, assolutamente, ora i costi sostenuti dalla madre terra da cui sottraiamo evidentemente delle energie per produrre pomodori secondo tecniche produttive che sono criticabili sotto l’aspetto ambientale, e sotto l’aspetto dell’inquinamento, ecco quei costi non provocano una diminuzione del Pil anzi, il paradosso è che, diciamo che nella mente di tutti e in particolare della nostra classe dirigente, l’aumento del Pil è qualcosa da salutare di per sé con favore in modo positivo. Dall’altro lato si tende appunto a dimenticarsi del fatto che un disastro, un incidente stradale provoca un aumento del Pil, la produzione di armi provoca un aumento del Pil, le tante produzioni inquinanti e dannose provocano un aumento del Pil”.  Pierangelo da Crema, economista.

 Dunque, queste carote in scatola fanno aumentare il pil, proprio perché producono un costo ambientale, come questa petroliera che si spacca….Fa aumentare il pil perché dovrò ricostruirne un’altra e pure le coste da ripulire, i pesci e gli uccelli imbrattati da curare mi fanno alzare il pil, e quando siamo in coda sull’autostrada il pil aumenta perché bruciamo carburante, che inquina, e se l’inquinamento ci fa venire un tumore tanto meglio, malati e ospedali fanno aumentare il pil. Un incidente fa aumentare il pil. I prodotti fuori stagione fanno alzare il pil perché costa di più produrli, perché più fertilizzanti, erbicidi e pesticidi uso, aumenta il pil. E pazienza se l’aereo che porta asparagi dal Perù e fagiolini dall’Africa produce Co2 perché si alza il numeretto magico del benessere. E poi i prodotti fuori stagione posso venderli ad un prezzo più alto di uno di stagione. E’ meglio vendere un chilo di fagiolini a gennaio a 4 e 99 al chilo, che un cavolfiore a 0.99, perché anche questo fa aumentare il pil”. Piero Riccardi, dalla trasmissione Report.

 

Esiste un sito, www.depiliamoci.it, che propone un sistema alternativo al Pil.

Il Pil deve essere trasformato da Prodotto interno lordo a Bil, Benessere interno lordo.

Stiamo distruggendo il nostro pianeta.

Ribelliamoci, io sono incazzato.

Il Pil e il falso benessere – 2ultima modifica: 2008-04-18T20:30:56+02:00da caesar223
Reposta per primo quest’articolo