Inceneritore di Brescia

Il tanto celebrato e invidiato “termovalorizzatore” di Brescia, non sembra essere poi così pulito come sembra.
Il rapporto OTU 2006-2007, ovvero l’osservatorio sul Termovalorizzatore, fa notare che le emissioni nocive di pm10 e soprattutto di pm2,5 e 0,1, quelle più pericolose per la salute, sono 4 volte superiori a quelle emesse dal medesimo impianto nella città di Milano, superando di gran lunga le quantità consentite per legge. Mancano infatti i catalizzatori e i filtri necessari per ridurre l’impatto ambientale del finto generatore di energia.
L’unica ragione per cui esistono gli inceneritori sono per ottenere gli incentivi statali CIP6 e quindi solo per ragioni economiche.
Inoltre denunciano i Comitati Bresciani: “Il totale fallimento della raccolta differenziata a Brescia si rivela nelle quantità del rifiuto indifferenziato, che una RD efficace dovrebbe abbattere drasticamente: a Brescia, invece, da quando funziona l’inceneritore è continuamente aumentato da 120.000 tonnellate nel 1998 a 137.000 nel 2007 (p. 38), giusto per soddisfare il bisogno di combustibile (e di profitti) dell’inceneritore stesso.”

Non è tutto oro quel che luccica.

Per approfondire:

Inceneritore di Brescia e conflitti di interessi

Il PM10 e gli effetti sulla salute umana

 

Inceneritore di Bresciaultima modifica: 2008-09-10T14:09:00+02:00da caesar223
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